Firenze Antica
Un testo fondamentale per la conoscenza della storia di Firenze è Firenze prima degli Uffizi nel quale, fra le altre cose, è messo in rilievo lo sfruttamento delle strutture viarie acquatiche nel Firenze medievale. Questa particolarità fu messa in rilievo a partire dagli scavi condotti da Riccardo Francovich nella zona fra Piazza Signoria e quella dei Giudici che creò, però, ben presto delle diatribe di carattere politico ed amministrativo perché fu considerata un’operazione dannosa per gli interessi economici della zona stessa. Questo lavoro mise comunque in evidenza questa realtà acquatica della quale facevano parte, oltre che l’Arno stesso, lo Scheraggio (piccolo corso d’acqua che passava per Piazza della Signoria e si buttava poi nell’Arno circa all’altezza del Ponte alle Grazie) e il Mugnone. Nello studio dei cambiamenti cittadini bisogna, quindi, tener conto non solo degli ampliamenti della città, ma anche degli spostamenti dei corsi d’acqua (ad esempio Ponte Rosso indica il momento di deviazione del Mugnone rispetto al suo naturale andamento).
Un importante cambiamento dell’aspetto di Firenze si ebbe alla fine dell’Ottocento, nel periodo in cui la città doveva diventare capitale; subì, infatti, degli sventramenti spaventosi con la conseguente perdita di edifici, interi quartieri e delle decorazioni pittoriche e scultoree che ospitavano. Questa operazione fu promossa soprattutto da Giuseppe Poggi che non mirò assolutamente al recupero della città e della sua storia in favore di questi cambiamenti.
Nel Museo di Firenze com’era rimane qualche testimonianza del passato fiorentino, sebbene il grosso sia andato perso. In favore del recupero e della salvaguardia, per quanto fu possibile, si mossero diversi personaggi, fra i quali Carocci e Corinti, che effettuarono rilievi e disegni e tentarono di preservare qualche manufatto. Corinti inoltre, che era architetto, tentò di tamponare le perdite e lo scempio che Firenze stava subendo, ad esempio con la costruzione dei Porticati di Piazza della Repubblica, ma la maggior parte della Firenze medievale e pre-medievale fu persa. Nel centro geometrico della Piazza rimane, come testimonianza del foro romano, la colonna con la statua della Dovizia. Infine la Seconda Guerra Mondiale diede un altro pesante colpo alla città.
Un importante cambiamento dell’aspetto di Firenze si ebbe alla fine dell’Ottocento, nel periodo in cui la città doveva diventare capitale; subì, infatti, degli sventramenti spaventosi con la conseguente perdita di edifici, interi quartieri e delle decorazioni pittoriche e scultoree che ospitavano. Questa operazione fu promossa soprattutto da Giuseppe Poggi che non mirò assolutamente al recupero della città e della sua storia in favore di questi cambiamenti.
Nel Museo di Firenze com’era rimane qualche testimonianza del passato fiorentino, sebbene il grosso sia andato perso. In favore del recupero e della salvaguardia, per quanto fu possibile, si mossero diversi personaggi, fra i quali Carocci e Corinti, che effettuarono rilievi e disegni e tentarono di preservare qualche manufatto. Corinti inoltre, che era architetto, tentò di tamponare le perdite e lo scempio che Firenze stava subendo, ad esempio con la costruzione dei Porticati di Piazza della Repubblica, ma la maggior parte della Firenze medievale e pre-medievale fu persa. Nel centro geometrico della Piazza rimane, come testimonianza del foro romano, la colonna con la statua della Dovizia. Infine la Seconda Guerra Mondiale diede un altro pesante colpo alla città.
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