Tomba Etrusca della Montagnola Firenze
Via Fratelli Rosselli 95 - 50019 Sesto Fiorentino - Firenze
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La populonia fiorentina, seppur ridotta nelle sue dimensioni, non avrà nulla da invidiare in quanto a fascino, alla sua consorella piombinese. Il progetto di restauro, salvaguardia e consolidamento della tomba della Montagnola, costato complessivamente circa sette milioni di euro, è stato interamente finanziato da Tav nell’ambito degli accordi per il tratto fiorentino dell’Alta Velocità ferroviaria.
La galleria sotterranea della Firenze-Bologna dista infatti appena quaranta metri dalla tomba: con l’avvio della circolazione dei primi treni di prova, già dal giugno prossimo, si potrà verificare l’effettiva tenuta dello straordinario reperto etrusco. Seppur violato più volte nel corso dei secoli, la sua scoperta ufficiale è fissata al 1959: dagli anni ’70 e fino al 2003, anno della sua chiusura, la sua visita è stata resa possibile grazie alla collaborazione della famiglia Guarnieri, custode della struttura (la tomba ricade infatti all’interno di un’area privata). Per la futura riapertura, soprintendenza e amministrazione comunale di Sesto Fiorentino stanno cercando di approntare una nuova modalità di fruizione in grado di arrecare il minor danno possibile ai proprietari della vicina residenza.
Così da permettere ai visitatori di poter apprezzare l’area monumentale nella sua interezza, saranno inoltre realizzati percorsi semianulari lungo la circonferenza del tumulo: una scala esterna, da cui si potrà superare il dislivello esistente e accedere direttamente all’interno della tomba, sarà poi installata nell’area a nord-ovest. L’intervento sarà infine completato con la posa di un nuovo manto erboso sopra l’intera copertura della tomba (il cui diametro è di circa 70 metri), che ricreerà fedelmente l’aspetto originario del tumulo: a cinque minuti dal centro di Sesto Fiorentino sarà così possibile effettuare un suggestivo viaggio indietro nel tempo di oltre diciassette secoli, alla scoperta di una delle civiltà più antiche che l’intera storia dell’umanità ricordi.
Fonte: Quotidiano Il Firenze del 23 Marzo 2009
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