Cimitero Militare Americano Firenze
Via Cassia - San Casciano in Val di Pesa - Impruneta
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Il cimitero militare statunitense si estende su una collina alle porte di Firenze, sulla Cassia, in direzione di Siena. Ci accoglie con il silenzio e un rigoroso disegno geometrico all'interno di un prato verdissimo dove sono sepolti 4.400 soldati.
Una scrupolosità che mette quasi tensione, così diverso dai cimiteri a cui siamo abituati. Niente di barocco, di romantico, quasi non umano. Non si intravede nessun messaggio a dare conforto ai defunti. Degli angeli o santi a fare la guardia alle tombe nemmeno l'ombra. Come mancano i fiori rinsecchiti o finti, o i lumini. Si staglia fiero tra il verde delle colline, quasi come il simbolo di una nazione. Questo cimitero trasuda semplicemente orgoglio.
Si presenta come una distesa di candide croci latine piantate nel prato di un verde intensissimo. Tutte uguali, stessa distanza l'una dall'altra, interrotte qua e là solo da qualche stella di David che si integra alla perfezione. Sculture anonime e ordinate si alternano creando un paesaggio abbagliante e innaturale. Su ogni lapide è inciso il nome di un soldato. Nessun fronzolo, né amorevoli messaggi da affidare all'eternità. Sembra quasi che quelle croci non subiscano le angherie delle intemperie.
Vengono curate con attenzione, per far sì che il loro aspetto originale rimanga inalterato nel tempo. Dai colori e dalla pulizia, più che un cimitero sembra un parco, che si distende su una superficie di 28 ettari tra prati, cipressi, platani, rose e oleandri, attraversato dalle acque placide del fiume Greve.
In questo scenario così carico di significati e simbologie, il singolo defunto è lì non per testimoniare il suo passato ma per convergere in qualcosa di più alto, la nazione. Non ha importanza se i vari Tom o James, o Nathan siamo morti, l'importante è che tutti insieme rappresentino gli Stati Uniti America in terra toscana. Il cimitero custodisce 4.402 soldati caduti in combattimento durante la seconda guerra mondiale. La maggior parte di loro perse la vita nel 1944, dopo la presa di Roma.
Come spesso succede in guerra, molti dei corpi non furono identificati, altri ancora non furono mai ritrovati. Nella parte settentrionale del cimitero si staglia altissimo il monumento alla memoria. Una colonna che va verso il cielo alle cui spalle si leggono i nomi dei 1.409 dispersi. Da una parte una cappella ricoperta di mosaici e marmi scuri. Dall'altra, un’enorme carta geografica ad indicare le battaglie vinte sul suolo Italiano.
La sua costruzione iniziò nel 1949, quando vi vengono seppellite le prime salme, ma venne completato solo nel 1959 e ufficialmente inaugurato nel 1961. Gli architetti McKim, Mead e White di New York vennero incaricati della progettazione del cimitero e del memoriale, mentre gli architetti paesaggisti Clarke e Rapuano provvedono alla sistemazione delle aree verdi. Tanti sono i visitatori che arrivano fin qui, circa 40 mila presenze. E non sono solo americani di passaggio, ma anche tanti italiani. Nel registro dei visitatori si leggono nomi di persone venute da ogni angolo degli Stati Uniti. Accanto al nome, commenti emozionati di chi si identifica nella sacralità di quel luogo.
Fonte: Quotidiano Il Firenze del 24 Maggio 2010
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